Tempo fino al 6 dicembre per compilare le domande di accesso alle agevolazioni riguardo il Voucher per consulenza in innovazione.
Ma di cosa si tratta? A chi si rivolge e soprattutto, a quanto ammonta? In questo articolo ti fornirò le risposte a queste ed altre domande che non puoi non esserti posto sentendo parlare di questo voucher.
Il Voucher per consulenza in innovazione
Di cosa si tratta e chi ne può beneficiare
Innanzitutto, vediamo di contestualizzare quanto sta accadendo in questi ultimi anni in Italia in merito all’innovazione digitale delle aziende, e qual é il nesso con il Voucher.
Come sicuramente sai, il tessuto economico italiano si caratterizza per la presenza di oltre 4 milioni di piccole e medie imprese, che oggi si trovano in un periodo piuttosto delicato poiché da un lato vi è la necessità e volontà di “fare innovazione” mediante le soluzioni digitali oggi disponibili, dall’altro mancano fondi da investire e difficoltà da parte degli imprenditori ad assumere figure in possesso di competenze specifiche che si possano occupare all’interno dell’azienda di ricoprire questo ruolo.
All’interno di questo quadro, il Voucher per consulenza in innovazione è un contributo che, in coerenza con il Piano nazionale “Impresa 4.0”, è nato per agevolare l’inserimento (temporaneo) nelle PMI Italiane di quelli chiamati “Innovation Manager” ossia quei manager qualificati il cui scopo è favorire i processi di trasformazione digitale.
I soggetti che potranno beneficiare del Voucher, saranno le imprese operanti su tutto il territorio nazionale che risultino possedere di precisi requisiti (consultabili direttamente alla pagina ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico).
La domanda che ti starai chiedendo è, a quanto ammonta questo contributo? Servirà a coprire i costi di investimento? Ecco alcuni dati riguardo al massimo contributo concedibile:
- per le micro e piccole imprese, risulta pari al 50% dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 40mila euro;
- per le medie imprese, risulta pari al 30% dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 25mila euro;
- per le reti di imprese, risulta pari al 50% dei costi sostenuti ed entro un limite massimo complessivo di 80mila euro.
Il ruolo chiave dell’Innovation Manager
Ti ho parlato prima della figura dell’Innovation Manager. Pensa a lui come ad un consulente, in possesso di determinate soft skills (problem solving, leadership, project management e tante altre ancora) in grado di accompagnare le PMI lungo il percorso di digitalizzazione, favorendo la trasformazione 4.0 dell’azienda per cui lavora.
Come sono essi in grado attuare un piano di trasformazione così radicale per le nostre imprese? Importante per loro è soprattutto saper essere sempre “un passo avanti”, nel senso che nell’ottica di strutturare ed attuare una strategia atta a favorire la crescita dell’azienda, sicuramente non deve mancare una visione chiara del mercato di riferimento in cui opera l’impresa di cui il manager entra a far parte, in ottica di possibili sviluppi che la trasformazione digitale genererà al suo interno.
Dopo questa doverosa premessa sulla figura del Manager e tornando al nostro argomento principale, ossia il Voucher per consulenza in innovazione, nella pagina ufficiale del sito MiSE è pubblicato il pdf aggiornato al 22/11/2019 contenente l’elenco degli Innovation Manager qualificati e delle società di consulenza e tra l’altro, figurano all’interno della lista anche Alberto Giusti e Massimo Calabrese, membri della nostra community di Digital Building Blocks.
Considerazioni finali
La digitalizzazione è qualcosa che pian piano sta prendendo piede anche in Italia, e se ciò è possibile è merito in gran parte di quegli imprenditori italiani che, muovendosi prima degli altri, sono riusciti ad infondere (e questo processo è tutt’ora in atto), il coraggio a quelli ancora dubbiosi ed incerti.
Tuttavia nel contesto italiano il numero di imprese che decidono veramente di abbracciare tali tecnologie, soprattutto con uso consapevole e tramite reali competenze, è veramente basso. Stando a quanto espresso nel PMI Digital Index 2019, un report che analizza il livello di digitalizzazione delle PMI italiane elaborato da GoDaddy, emerge come il grado di digitalizzazione dell’azienda aumenta al crescere del suo fatturato.
Questo di fatto evidenzia da un lato, come ad investire nel Digital siano più che altro le grandi aziende che possono beneficiare di un budget più alto, e dall’altro che le stesse tecnologie digitali se ben implementate, possono costituire la chiave per il successo ed incrementare il fatturato.
GoDaddy sottolinea come “la digitalizzazione crea vero valore per le aziende solo nella fase di maturità digitale più avanzata” e, ricollegandomi al motivo per cui è stato scritto questo post, questo voucher potrebbe essere la svolta attraverso cui anche le imprese più piccole possano prendere coraggio ed intraprendere un percorso di trasformazione digitale. C’è da pensare però anche al fatto che se i fondi dovessero non bastare ed il percorso di digitalizzazione venisse intrapreso solo a metà, potrebbe finire con il far crollare nelle imprese quella consapevolezza che in tanto tempo si è cercato di costruire, dato che come sappiamo scarsi sono i risultati delle aziende che decidono di fare innovazione “a metà”.