L’usabilità di un sito web determina il successo di un’azienda. I “perché” e le scelte di Amazon.

17/08/17 13.44 / Di Stefania Montemurro

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Google, Starbucks, Amazon, un e-commerce di cosmetici, un’azienda locale con anni di storia alle spalle. Cosa accomuna queste attività?

Tutte dipendono dai propri utenti e clienti.

Come ho raccontato nell’articolo Il Design è un processo orientato ai dati, le aziende hanno bisogno di rendere Customer centric i propri prodotti e di ricercare la soddisfazione dell’utente. Ogni esperienza vissuta dall’utente si rifletterà sulle vendite, un’esperienza positiva si traduce in maggior fiducia nel brand e in maggiori conversioni.

Come un manager può portare innovazione in azienda attraverso lo studio e la riprogettazione dell’usabilità di un sito web

Come indicato nel libro Guida per manager nell’era digitale (qui ti offro il primo capitolo gratuitamente), l’user experience rientra nei Digital Building Blocks che ogni manager dovrebbe adottare per rimanere competitiva sul mercato futuro.

Studiare e perfezionare l’usabilità significa aumentare la produttività, rendere soddisfatti i clienti e generare maggiori vendite.
Immaginate un’applicazione o sito web aziendale che non risulta utilizzabile dall’utenza. Cosa produrrà? nulla.

Da recenti studi è emerso che:

  • le aziende con UX efficaci hanno aumentato i loro guadagni del 37%;
  • il 90% degli utenti interrompe l’utilizzo di un’applicazione a causa delle scarse prestazioni della stessa;
  • l’86% degli utenti pensa che per un’esperienza cliente efficace valga la pena pagare di più;
  • il 48% degli utenti afferma che approdare su un sito web aziendale non ottimizzato per il mobile sia inteso come un scarso interesse dell’azienda verso il rispettivo business rendendoli poco propensi a completare l’acquisto.
  • il 40% degli utenti abbandona una pagina web con più di 3 secondi di caricamento.

Avendo chiari questi concetti è chiaro come le big company come Apple o Amazon, focalizzate da anni nello studio e nell’ottimizzazione dell’UX, siano leader di mercato.

 

Aumentare il tasso di conversione

In un mondo sempre più digital è necessario mantenere la competitività sulle vendite e ciò è possibile attraverso uno studio approfondito.

Come dicevo in Incrementare le conversioni e le vendite con l'analisi dei dati qualitativi, effettuando ricerche sugli utenti è possibile comprendere come migliorare il prodotto in base alle esigenze riscontrate.

Il tasso di conversione medio di un sito web si attesta intorno al 2,35% ma non è impossibile imbattersi in siti web con un’ottima UX ed un tasso dell’11% o superiore.

 

Risparmiare sul lungo periodo

L’analisi, lo studio e la progettazione dell'usabilità del sito web ha certamente un costo ma intraprendere questa strada in fase iniziale risulterà più economico rispetto ad interventi di correzione a progetto ultimato. Consideriamo inoltre le mancate vendite dovute alla cattiva usabilità, alla clientela insoddisfatta che non parlerà del brand.

 

Le scelte di Amazon

Per via della sua interfaccia semplice spesso pensiamo che l’azienda non compia ottimizzazioni grafiche. In realtà elementi come la barra di menu hanno visto molteplici modifiche nel corso degli anni per permettere agli utenti di visualizzare tutti i prodotti offerti a colpo d’occhio.

 

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 trasformazione della barra di navigazione nei primi anni di vita di Amazon

 

Grazie alle ottimizzazioni e allo studio continuo, oggi Amazon viene utilizzato come motore di ricerca per l’acquisto di prodotti, non è un caso se il primo elemento che ci viene proposto sia la barra di ricerca. Quante volte abbiamo pensato “mi servirebbe il prodotto x, lo cerco su Amazon”? Questa espressione è il frutto delle ottimizzazioni UX di cui abbiamo parlato: facilità nell’utilizzo + risposta immediata = l’utente ha esattamente quello che vuole ottenere nel giro di pochi secondi.

La forza e la genialità di Amazon risiedono anche nella funzionalità dei prodotti correlati agli acquisti passati ed in funzione delle ricerche effettuate. Secondo questa idea, nell’intero sito troviamo proposte di acquisto interessanti e profilate, impossibile non acquistare.
“Hai acquistato questo ebook con argomento UX, ti interessa anche questo ebook con argomento UX?” “Ma sì, grazie Amazon. Molto gentile”.

Il team che si occupa dell’UX di Amazon è data-driven, ossia orientato ai dati, e apporta modifiche solo quando può verificare con i dati e gli A/B test che un elemento necessita di ottimizzazioni (come è successo con la barra di navigazione).

Sostituire l’intera grafica non è necessario dal momento che l’ecommerce funziona alla grande, lo scopo non è rendere un sito bellissimo ma renderlo sempre più produttivo.

Recentemente (2017) la homepage di Amazon ha subìto delle importanti modifiche enfatizzando maggiormente i nuovi servizi offerti (Prime, Prime video, Pantry, Alexa su amazon.com) ma come dicevamo, si tratta di trasformazioni che portano il sito ad evolversi nel tempo e non a modificarlo drasticamente.

L'esperienza ora è resa completamente personalizzata: sulla home troviamo il nostro indirizzo, gli ultimi prodotti visualizzati (nel caso volessimo acquistarli), i prodotti consigliati in base alle recenti ricerche, i prodotti dalle liste salvate. È il mio negozio personale, dove trovo tutto ciò che mi serve.
Stiamo parlando di iper-personalizzazione, qui un articolo di approfondimento: Internet come un grande CRM.

Cosa può imparare un'azienda da Amazon:

  • Lo sviluppo di un'interfaccia flessibile nel tempo può riverlarsi un'ottima scelta in termini di performance;
  • è importante avere un team specializzato che effettui test continui sul pubblico;
  • l'analisi dell'usabilità è fondamentale per sviluppare un business di successo.

 

Come manager hai tutte le carte in regola per adottare la Digital Transformation nella tua azienda e aumentarne i profitti. Il primo passo è informarsi.

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Topics: User Experience

Stefania Montemurro

Scritto da Stefania Montemurro

Chief Digital Officer e Fondatrice di Maia Management, realtà che si occupa di seguire la Digital Transformation delle aziende del territorio attraverso la figura del Chief Digital Officer.

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