Inbound Marketing e Copyright: cosa fare quando qualcuno copia i contenuti del tuo blog

28/09/17 13.01 / Di Fabiana Lo Sicco

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Questo articolo parla di:

  • Inbound Marketing
  • Tool utili per individuare contenuti duplicati
  • Alcuni consigli per tutelarsi

 

L'attività del momento: l'Inbound Marketing

Tra le attività di marketing online più gratificanti (e più di moda) di questo periodo, c’è sicuramente l’attività di Inbound Marketing.

Le aziende che intendono posizionarsi sulla prima pagina di Google si concentrano non più soltanto sulle inserzioni a pagamento del noto servizio Adwords, ma cercano di offrire contenuti interessanti per gli utenti (spesso attraverso un blog), nel tentativo di instaurare un rapporto di fiducia durevole nel tempo che porti l’utente, alla fine del buyer’s journey, ad acquistare il prodotto o il servizio.

La “corsa alla creazione dei contenuti”

Questa “corsa alla creazione dei contenuti” è ormai una guerra alla ricerca del contenuto più originale da postare, con il titolo migliore dal punto di vista SEO e con l’utilizzo strategico delle keyword long tail all’interno del testo.

Cosa succede, però, quando un copywriter non ha più nulla da dire? Il rischio è che vaghi nel territorio sconfinato di internet alla ricerca di contenuti simili e che facciano al caso suo. Il pericolo è che ceda alla tentazione di copiarli, per riportarli sul suo blog o sul suo sito.

Di quali tutele disponiamo quando scopriamo che qualcuno ha copiato i nostri contenuti per riprodurli in modo esatto sul suo sito? Ecco alcuni consigli.

 

Tool utili per individuare contenuti duplicati e alcuni consigli per tutelarsi

Il primo passo da fare, per verificare di non aver commesso un errore di valutazione, è quello di accertarsi che il contenuto sia stato davvero copiato. Per far questo esistono degli strumenti online (alcuni di questi sono gratuiti) in grado di riconoscere un testo copiato anche solo se in parte.

    1. Copyscape: è sufficiente inserire l’URL del proprio contenuto per visualizzare l’elenco delle pagine web che contengono un contenuto simile. Copyscape riesce anche a selezionare la parte del testo che ha rintracciato identica. Nella sua versione premium, tra gli altri servizi, invia notifiche quando rintraccia nuovi duplicati del contenuto. Provatelo: www.copyscape.com.
    2. Copygator: servizio molto simile a copyscape, con la sola differenza che richiede l’inserimento dell’indirizzo dei feed e non dell’URL. Per saperne di più: www.copygator.com.
    3. Duplichecker: ancora diverso per criterio di ricerca utilizzato, questo tool consente di rintracciare i plagi inserendo direttamente il testo o la parte di esso che intendiamo “difendere”. Permette anche di caricare un documento conservato sul proprio pc. Eccolo qui: www.duplichecker.com.

Alcuni consigli utiili

Una volta verificata l’effettiva esistenza del plagio, a parer mio è opportuno mantenere un approccio costruttivo (è difficile, lo so!), quindi contattare il proprietario del sito o del blog per chiedere spiegazioni, la rimozione del contenuto copiato o, se lo riteniamo opportuno, la citazione della fonte.

Qualora non ci fosse alcun riscontro o, peggio, il proprietario del sito o del blog al quale contestate il plagio si rifiutasse di riconoscervi la paternità dell’articolo, il terzo passo potrebbe essere (al ricorrere dei necessari presupposti), quello di segnalare il fatto alle autorità. Secondo quanto previsto dalla legge. n. 633 del 1941 (così come modificata dalla l. 248 del 2000) ogni testo condiviso online è tutelato dalla normativa del diritto d’autore. Ciò significa che non potrà essere legittimamente copiata, riprodotta né tanto meno qualcuno, diverso dall’autore originale, potrà appropriarsi della sua paternità.

Esiste però un’eccezione (ex art. 70 l. 633/41): è consentito infatti il riassunto, la citazione o la riproduzione di parti dell’opera, a scopo di studio, discussione, documentazione o insegnamento, purché vengano citati l'autore e la fonte e non si agisca a scopo di lucro.

Di certo si tratta di un passo da intraprendere soltanto se si è davvero certi di ciò che si intende sostenere.

Scoprire che qualcuno ha copiato i nostri contenuti, magari prodotti con fatica o incaricando copywriter professionisti, è certamente un grande dispiacere. Non va però sottovalutata però, l’eventuale potenzialità di un’attività di link building attraverso la citazione da parte di altri di articoli provenienti dal nostro blog.

Conosci l’attività di Guest Blogging?

Funziona così: immagina di trovare sul blog B, materiale copiato interamente dal tuo blog A. Decidendo di mantenere un approccio costruttivo, potresti chiedere al proprietario del blog B di citare la fonte dalla quale ha tratto quei contenuti (magari offrendo uno scambio reciproco futuro): in questo modo, l’utente che leggerà il blog B, scoprirà che si tratta di materiale realizzato dal blog A e, se lo riterrà interessante, potrà proseguire la lettura sul tuo blog.

Con questa strategia, aumenterai il numero di backlink ed il traffico verso il tuo sito (e probabilmente avrai trovato anche qualcuno con cui collaborare in futuro!).

Ti sei mai ritrovato in una situazione del genere?

Come l’hai affrontata? Sei riuscito a mantenere un approccio costruttivo? Hai trovato soluzioni diverse e hai voglia di condividerle? Siamo curiosi!

Topics: Legal & Digital

Fabiana Lo Sicco

Scritto da Fabiana Lo Sicco

Abilitata all'esercizio della professione forense, con un master in Marketing Management e un lavoro da Digital Strategist. Specializzata in consulenza legale-digitale, prova a far dialogare due mondi distanti tra loro, per dimostrare che gli opposti si attraggono sempre.

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