La digitalizzazione delle imprese è la base per l’evoluzione del tessuto economico sociale del nostro Paese verso modelli più efficaci, efficienti e sostenibili, aiutandolo a superare l’ampio gap che ci separa dagli altri paesi sviluppati.
Se stai leggendo le pagine di questo blog è perché molto probabilmente anche tu vuoi realizzare nella tua azienda un progetto di digitalizzazione che la porti su un livello più elevato di efficienza, efficacia e profittabilità.
Gli ostacoli alla digitalizzazione
Purtroppo, anche gli imprenditori più attenti e pronti alle sfide del futuro devono fare i conti con alcuni ostacoli che si frappongono tra la loro azienda e l’applicazione di modelli di organizzazione e processi digitalizzati: uno è la necessità di cambiare il punto di vista delle persone e le modalità di lavoro di tutti giorni, che naturalmente genera resistenza al cambiamento nei propri colleghi e collaboratori (e a volte anche in noi stessi…). Un altro è la necessità di dedicare tempo ed energia a un’altra attività, su cui magari non si hanno grandi competenze, distogliendo l’attenzione dai numerosi impegni del lavoro quotidiano.
Quello che però è forse l’ostacolo più grande è in molti casi la mancanza di risorse economiche per perseguire il cambiamento digitale nella propria organizzazione. Specie nel caso in cui si vuole portare la propria azienda vicino alla frontiera della tecnologia utilizzata nel proprio settore, per poter digitalizzare i processi aziendali occorre investire risorse economiche, talora anche molto rilevanti. Questo è ancora più vero per le micro, piccole e medie imprese (in genere conosciute con l’acronimo MPMI), che spesso non hanno sufficienti risorse economiche e finanziarie da investire nell’ammodernamento delle proprie dotazioni tecnologiche.
Un’occasione da cogliere
Se lavori o sei imprenditore di una MPMI e stai investendo nella digitalizzazione della tua azienda, il 2018 si apre con una buona notizia e un’interessante opportunità.
Facendo seguito alla decisione di investire risorse economiche e finanziarie nello sviluppo digitale del Paese, il Ministero dello Sviluppo Economico ha infatti lanciato alla fine del 2017 un Bando nazionale che prevede l’erogazione di Voucher per aiutare le aziende che intendono investire nella digitalizzazione dei propri processi ed essere più efficienti.
L’occasione è interessante perché il Ministero mette a disposizione con questo bando (che speriamo sia il primo di una lunga serie) ben 100 milioni di euro su tutto il territorio nazionale. Le risorse saranno suddivise su base regionale, e per tutte le regioni e le aziende che parteciperanno sarà possibile ottenere un contributo a fondo perduto fino al 50% della spesa sostenuta e fino a 10.000 euro, per interventi ancora da sostenere all’inizio del 2018.
Hai letto bene: ogni azienda che investirà in un progetto di digitalizzazione può ottenere fino a 10.000 euro a fondo perduto (ossia senza dover restituire nulla), con cui finanziare i propri sforzi.
Chi può partecipare
Il Bando è aperto a tutte le MPMI, di qualunque forma aziendale purché iscritte al Registro delle Imprese. Con la definizione MPMI si intendono le imprese fino a 250 dipendenti e 50 milioni di euro di fatturato annuo. Chi partecipa deve ovviamente rispondere ad alcuni requisiti “classici” per i bandi pubblici, come l’essere attiva e non risultare non in stato di fallimento, concordato o qualsiasi altra forma o situazione analoga.
Sono escluse solamente, per le normative europee a cui anche l’Italia deve sottostare, le imprese dei settori soggetti ai c.d. “aiuti di Stato”, come ad esempio l’agricoltura e la pesca. Per il resto, non ci sono vincoli particolari, e possono partecipare imprese artigianali e industriali, dell’edilizia, del commercio, del turismo e di tutti segmenti dei servizi.
Se da un lato questo (non ce lo nascondiamo) amplia notevolmente la platea dei potenziali beneficiari e la concorrenza per i fondi, dall’altro però costituisce un’opportunità per tutte le MPMI, senza quelle distinzioni a volte odiose che limitano l’accesso ai fondi alle imprese di questo o quel settore.
Che cosa finanziano i Voucher
Come dicevamo, i Voucher sono un’occasione molto interessante per le imprese che vogliono investire in un progetto di digitalizzazione della propria attività. Le spese ammissibili ai fini del Bando devono infatti essere riferite all’acquisto di software, hardware o servizi che consentano il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- miglioramento dell'efficienza aziendale;
- modernizzazione dell'organizzazione del lavoro;
- sviluppo di soluzioni di e-commerce;
- connettività a banda larga e ultralarga;
- collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare;
- formazione qualificata nel campo ICT del personale.
Da un punto di vista tecnico, il Bando finanzia:
- spese per investimenti in hardware, mediante l’acquisto (non il noleggio o il leasing) di beni nuovi;
- spese per l’acquisto di software, esclusa la modalità a noleggio, in cloud o SaaS (Software as a Service);
- spese per la consulenza specialistica legata alle tecnologie adottate e al progetto da realizzare;
- spese per la formazione specialistica, anch’esse strettamente legate al progetto di digitalizzazione da attuare.
Alcuni esempi di aziende che potrebbero beneficiare di questi contributi (ma le casistiche sono davvero numerosissime) sono:
- un’impresa industriale con 3 venditori e 2 agenti che vuole installare sul proprio server interno un sistema CRM per gestire e coordinare meglio la loro attività, con accesso dall’esterno e dotando i venditori di tablet con cui registrare la propria attività e tenere sotto controllo i propri KPI di vendita;
- un’impresa che vende prodotti alimentari tipici vuole costruire un sito web di eCommerce, e deve pertanto collegare il sito al proprio sistema di gestione del magazzino per poter offrire online informazioni aggiornate in tempo reale sulla disponibilità dei prodotti;
- una società di graphic design e programmazione di siti web che sta creando un sistema di inbound marketing e ha bisogno di un servizio di consulenza specializzata e di formazione per farlo partire con il piede giusto e avere le risorse interne che possano proseguire nel suo utilizzo;
- una società di consulenza con 30 dipendenti ripartiti su due sedi del Nord Italia che sta rivedendo la propria architettura di connessione tra i due uffici, installando nuovi firewall in grado non solo di garantire maggiore sicurezza nelle comunicazioni ma anche di far lavorare i consulenti della sede distaccata accedendo ai file e ai documenti proprio come se fossero presenti in quella principale;
- una piccola azienda di noleggio di macchine e attrezzature per edilizia che vuole finalmente dotarsi di un gestionale specializzato per gestire il parco mezzi noleggiati, monitorandone i tassi di utilizzo, la redditività e la manutenzione programmata.
Come si partecipa
Il Bando del MISE sarà aperto dal 30 Gennaio al 9 Febbraio 2018, ma già dal 15 Gennaio sarà possibile profilarsi e iniziare a compilare la domanda sul sito, in modo da essere pronti a presentare la propria candidatura dalla data di apertura del procedimento.
Le domande dovranno essere infatti presentate esclusivamente online; per presentarle sarà necessario disporre della propria CNS per accedere alla piattaforma e firmare digitalmente la domanda.
Il Bando non è sportello, ma a riparto su base regionale: questo significa che NON vale la (spesso odiosa) logica del “chi primo arriva meglio alloggia”; una volta definite tutte le domande di partecipazione ammissibili a finanziamento, nel caso in cui i fondi non fossero sufficienti a coprire il 50% di tutte le domande, questa percentuale sarà ridotta in proporzione per tutte le aziende finanziate.
Il Ministero si è impegnato a effettuare le valutazioni delle domande presentate entro un mese dalla chiusura dello sportello online: se questa scadenza sarà rispettata, le imprese che presenteranno una domanda potranno sapere se è stato loro assegnato il Voucher in linea di massima entro la metà di Marzo. Questa è anche la data da cui saranno valide le fatture per le spese e gli investimenti su cui richiedere il contributo. Tutte le spese sostenute prima di ottenere il Voucher, in altre parole, non saranno considerate valide.
L’impresa inoltre dovrà sostenere di tasca propria tutte le spese, e realizzare il proprio progetto entro sei mesi dalla data di assegnazione del Voucher. Al termine rendiconterà le spese e otterrà la liquidazione del Voucher secondo la percentuale di contributo che le è stata assegnata.
In conclusione
I Voucher per la digitalizzazione delle MPMI costituiscono un’occasione importante per tutte le aziende che stanno investendo o vogliono iniziare nel 2018 il loro processo di crescita. Anche se il contributo non dovesse arrivare al 50% della spesa, si tratta di una quota del tuo investimento che viene riconosciuto di fatto gratuitamente dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Perché non approfittarne?