Perché creare un metodo come lo Sprint

28/05/17 20.34 / Di Gennaro Polito

e come proteggere la tua risorsa più importante

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Voglio provare a indovinare il modo in cui sei abituato a portare avanti lo sviluppo di un nuovo prodotto o servizio: la tua agenda diventa piena di riunioni dove si pianifica l’evoluzione del prodotto nei minimi dettagli, e la parola brainstorming diventa il tuo mantra.

Una domanda: come sai che il brainstorming funziona?

E inoltre, è davvero l’unico metodo efficace per stimolare la creatività di un team e ideare nuove soluzioni?

La prima domanda è la stessa che è stata posta a uno dei creatori del metodo Sprint, Jake Knapp, da un ingegnere di Google al termine di una sessione di brainstorming (l’avresti mai detto?).

Giusto per farti comprendere meglio il contesto, Jake Knapp è stato designer in diverse aziende, tra cui Google, dove ha trovato una realtà che incoraggia  la sperimentazione, non solo nei prodotti, ma anche nei metodi usati da singoli e team.

Analizzando i risultati dei brainstorming che aveva fatto, notò un problema: le idee divenute prodotti di successo non erano quelle emerse durante i brainstorming.

Le migliori idee avevano avuto un percorso diverso: i partecipanti alle sessioni di brainstorming continuavano ad avere idee come avevano sempre fatto, mentre erano seduti alle loro scrivanie, in coda al bar o sotto la doccia.

Queste idee generate dai singoli erano migliori.

Forse non c’era abbastanza tempo durante le sessioni per analizzare attentamente la situazione. Forse il motivo era dovuto al fatto che i risultati dei brainstorming erano disegni su carta, invece di qualcosa più realistico.

Cosa sarebbe successo aggiungendo questi ingredienti, un focus sul lavoro individuale, tempo per prototipare e una scadenza improrogabile?

È così che è nato il metodo Sprint.

Inizialmente si credeva che tale metodo potesse essere applicato soltanto ai prodotti per il mercato di massa. Sarebbe stato possibile muoversi così rapidamente nel caso di clienti esperti in settori quali medicina o finanza?

Sorprendentemente, il metodo (testato ormai su centinaia di aziende), ha funzionato con qualsiasi tipologia di clienti, da investitori ad agricoltori, dagli oncologi ai proprietari di piccole aziende. Ha funzionato per siti web, app per iPhone, report medici e prodotti tecnologici.

Ci si è resi conto che funziona non solo per sviluppare prodotti: è stato usato per stabilire le proprietà, per le strategie di marketing, anche per il naming delle aziende.

Basta riunioni interminabili, lunghi tempi di sviluppo e test per i nuovi prodotti: esiste un’alternativa che può far cambiare il tuo approccio nei confronti dell’innovazione, sempre più il principale driver di competitività per le aziende di qualsiasi settore.

Vuoi veramente lasciare che la risorsa più importante e preziosa che hai, il tuo tempo, sia impegnato in meeting e sessioni di brainstorming, o vuoi cominciare a dare forma concreta ai tuoi progetti e alle tue idee?

A te la scelta.

Gennaro

Topics: User Experience

Gennaro Polito

Scritto da Gennaro Polito

Laureato in Ingegneria Gestionale con una tesi sul ruolo del crowdfunding come modalità di validazione di mercato e supporto alle startup, e spinto da una forte passione per l’innovazione e i modelli di business digitali, è Project Manager di Guanxi e supporta i clienti ad affrontare il percorso di Digital Transformation.

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