Quanti soldi sta spendendo la tua organizzazione per non permettere a terze parti di modificare le informazioni in vostro possesso? Cioè parlo del disastro naturale che mette fuori uso molti dei vostri server e molte informazioni che ancora non sono su cloud vengono perse per sempre. È vero... le informazioni che girano sulla rete blockchain, sono condivise tra i registri, di tutti i nodi che appartengono alla rete. Quindi potenzialmente questo è un valore aggiunto se parliamo di trasparenza ( ne ho già parlato nel precedente articolo), infatti tornando alla domanda del primo rigo, potremmo invece riflettere su quali vantaggi può darci un registro che rende immodificabili le informazioni ai fini criminosi..
Torniamo a porci delle domande sulla blockchain, ma in questo caso riguardano la riduzione dei costi; il denaro è come sempre un tema che fa “drizzare” le orecchie a tutti all’interno di un’organizzazione, soprattutto se questa è uno dei pilastri dell’economia mondiale, come lo è l’industria assicurativa. Quindi la domanda che ci poniamo oggi è:
“in che modo la blockchain può ridurre i costi all’interno della mia azienda e quali sono, i possibili settori da dove questo è possibile?”
Ciao e benritrovato anche questo venerdì con l’appuntamento tra il mondo delle assicurazioni e il futuro. Io mi chiamo Michele Treglia ( mi occupo di Insurtech ) e questo è il blog DBB, per la trasmissione della metodologia Digital Building Blocks nelle diverse industry del mercato. Siamo arrivati alla quinta settimana, dove parliamo di blockchain e assicurazioni. Siamo partiti analizzando diversi temi che le società assicuratrici dovrebbero conoscere ed approfondire quando si parla di blockchain:
Quando si parla di blockchain - ormai dai precedenti articoli avrai capito le definizioni - si fa sempre leva su dei fattori come trasparenza, certezza dell’immodificabilità delle informazioni, possibilità di avere un quadro ( quasi in tempo reale) dell’andamento di un prodotto assicurativo etc..
Come ci siamo già detti diverse volte, quello che è veramente interessante è che tutte queste dinamiche puoi osservarle e ti appariranno chiare semplicemente confrontandoti con la definizione stessa di blockchain, che nonostante non avrei voluto, ma mi sento di dover ripetere :
“La Blockchain è un registro (tipo quello cartaceo ma digitale) che è distribuito ugualmente allo stesso modo tra tutti i nodi (computer in generale) che fanno parte della rete blockchain. Questi registri hanno un sistema di protezione delle informazioni difficilmente bypassabile (la difficoltà è proporzionale con il numero dei nodi di cui è composta la rete). In questo modo è possibile verificare un’informazione, non più rivolgendosi ad una terza parte che detiene l’informazione originale (Es. istituzione), ma bensì partendo dall’assunto che quell’informazione è vera se è scritta in tutti i registri all’interno della rete...”
All’inizio ti ho domandato quanto la tua organizzazione stia spendendo, in termini di risorse economiche, per garantire l’immutabilità delle informazioni che possiede, le quali quando si parla di assicurazione sono spesso un asset importante.
Prova invece a ragionare in termini di blockchain, dove queste informazioni sono distribuite tra i nodi di una rete (magari privata e composta da migliaia di server installati in vari posti come potrebbero essere le property anche indirette della società assicuratrice), deriva il fatto che per modificare suddette informazioni debbano essere “alterate” su tutti i nodi quasi contemporaneamente, altrimenti apparirebbe subito chiaro il tentativo illecito di modifica e quindi ciò non sarebbe possibile. In questo modo tutto il castello di carte o meglio di denaro, che utilizzi per garantire che le informazioni non siano modificabili da una terza parte male intenzionata, crollerebbe su se stesso. Rimanendo così all’interno del budget da investire magari in qualcosa di più produttivo.
I liquidatori e i periti di massa? Ehh… bella domanda. Quello che adesso rappresenta un costo, la verità è che in futuro su molti prodotti assicurativi si eliminare dalle voci di bilancio. In questo senso mi riferisco a quelli che sono chiamati smart contract e cioè contratti assicurativi intelligenti. Con essi è già possibile automatizzare molti processi liquidativi, soprattutto quando si parla di contratti che necessitano semplicemente di una macchina per essere interpretati e presa una decisione.
Rifletti per esempio su quei contratti che conosci e che oggi vengono ancora passati sotto la revisione e interpretazione di una persona. Considera che questa è pura follia perchè un contratto dovrebbe essere per le parti già immediato e quindi “diretto” al momento del sinistro.
È vero che tutto questo è possibile farlo già oggi senza l’ausilio di una rete blockchain, ma è allo stesso tempo vero che utilizzando questa rete si avrebbero maggiori garanzie sull’immodificabilità dei dati/informazioni e si avrebbero anche a dei costi minori nel tempo.
Tutto questo la B3i “Blockchain Insurance Industry Initiative B3i”, probabilmente lo ha già notato. Non a caso ultimamente si sono aggiunti altri 23 nomi alla lista delle imprese assicuratrici che da tutte le parti del mondo hanno deciso di consorziarsi in un “club” privato che osserva la blockchain e la sua applicabilità nell’industria assicurativa.
Il fine ultimo è sempre quello di guadagnare dei soldi, che sia direttamente o indirettamente, l’obiettivo principale di un’organizzazione rimane quello. In questo caso però non possiamo partire da lí, ma diviene una conseguenza dell’adozione di questo nuovo modello di distribuzione delle informazioni.
Il prossimo e ultimo punto che chiude questa serie di articoli, tratta la digitalizzazione dei processi, che come immaginerai è uno step necessario per perseguire questo percorso.
Con questo articolo mi auguro di avervi fornito le basi ed elementi utili per approfondire questo tema delle ASSICURAZIONI SU BLOCKCHAIN. In ogni caso se vi è piaciuto l’articolo, vi aspetto con il tema della prossima settimana sulla blockchain (sempre qui su dbb), ma intanto possiamo rimanere in contatto per i successivi articoli o confrontarci con qualche tema che vi interessa, sul nostro gruppo Slack di DBB o anche sulla mia pagina Linkedin.
A presto! Ciao!