“Quanti abitanti ha la Cina?” è sicuramente una delle domande più frequenti che mi rivolgono amici e conoscenti, riguardo la Terra del Dragone. Effettivamente, gli abitanti cinesi soni moltissimi e spesso l’enorme numero viene associato solamente al problema della sovrappopolazione, senza considerare, invece, le opportunità che la popolazione e il mercato cinese possono offrire.
Agli inizi degli anni ‘50, la popolazione cinese contava circa 600.000.000 abitanti; in data 12 giugno, secondo le statistiche di Worldometers, la popolazione cinese ha raggiunto i 1.419.805.558 abitanti. Questo dato significa che, nel corso di 70 anni, la popolazione cinese è più che raddoppiata.
I dati statistici evidenziano che fino al 1962, anno in cui il fenomeno del baby boom ha iniziato a essere visto come un problema, la popolazione ha subito un andamento crescente; tra il 1973 e il 1979, considerando la sovrappopolazione e il fatto che la società cinese fosse costituita prevalentemente da giovani, un ostacolo allo sviluppo del Paese e alla modernizzazione, il governo cinese lanciò una politica di controllo delle nascite.
Ancora, poiché nel 1979 la popolazione cinese costituiva il 25% dell’intera popolazione mondiale, il governo di Deng Xiaoping emanò ufficialmente la politica del figlio unico.
Tale politica rimase in vigore per 35 anni, evitando la nascita di circa 400 milioni di bambini. Ovviamente, come spesso accade, il rovescio della medaglia fu il seguente: la drastica diminuzione delle nascite causò il rapido invecchiamento della popolazione, la mancanza di forza lavoro, lo squilibrio di genere a sfavore del gentil sesso e la difficoltà per gli uomini di trovare moglie. Ma non è finita qui: i genitori, potendo fare un solo figlio, iniziarono a concentrare tutte le loro forze nel poter garantire al proprio unico figlio un futuro il più prospero possibile, dando vita alle cosiddette famiglie bambino-centriche.
Per porre rimedio a questo problema, nel 2016 il governo di Xi Jinping ha abolito definitivamente la politica del figlio unico; tuttavia, in una popolazione ormai sostenitrice della politica del figlio unico, l’abolizione di tale politica non ha portato grossi miglioramenti rispetto al passato.
Attualmente, l’età media della popolazione cinese è di 37,3 anni; i dati prevedono che la popolazione continuerà ad aumentare, con un tasso di crescita decrescente, fino al 2030, quando raggiungerà le 1,441,181,813 di unità, per poi iniziare a diminuire, raggiungendo entro il 2050 le 1,364,456,723 unità.
Se ancora non dovesse essere chiaro cosa significano questi numeri, questi dati potranno schiarirvi ulteriormente le idee:
La Cina è costituita da:
L’aumento della middle class cinese, il passaggio da una politica a favore degli investimenti e del risparmio a una politica che incentiva i consumi personali e l’evoluzione dei gusti delle persone che diventano sempre più sofisticati e orientati a una qualità elevata, stanno creando interessanti opportunità di business per le aziende estere. In particolare, queste ultime possono trovare nel mercato cinese un bacino di clienti potenzialmente enorme, in un mercato non ancora saturo.
Il consumatore cinese si rivolge sempre più frequentemente a brand internazionali, alla ricerca di prodotti di qualità elevata in settori quali cura della pelle e della salute, abbigliamento e calzature, prodotti elettronici, cibi e bevande.
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