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Il Marketing è cambiato. I nuovi paradigmi della Digital Transformation

Scritto da Alberto Giusti | 25/06/17 11.35


 

“La complessità di un microcircuito, misurata ad esempio tramite il numero di transistori per chip, raddoppia ogni 18 mesi (e quadruplica quindi ogni 3 anni)”. Questa è l’ormai famosa prima legge di Gordon Moore, cofondatore di Intel, che osservò che nel periodo 1959 - 1965, il numero di componenti elettronici che formano un chip fosse raddoppiato ogni anno. Ipotizzò dunque che la potenza dei processori sarebbe raddoppiata ogni 12 mesi (divenuti poi 18 mesi alla fine degli anni ottanta nella sua elaborazione definitiva).  

 

Possiamo tradurre questa deduzione sul progresso tecnologico affermando che l’evoluzione della tecnologia è un processo a crescita esponenziale e non lineare.

 

Con la crescita e la diffusione di internet, il mondo è cambiato. Ha reso l’informazione, e tutto ciò che è basato sull’informazione, esponenziale: digital, AI, nanotecnologie, IoT, etc. È un concetto che le nostre menti non riescono a comprendere; sono abituate a ragionare in maniera lineare, non colgono il significato di esponenziale.

Se fai 30 passi di 1 metro in termini lineari, ti troverai a 30 metri dal punto di partenza. Se gli stessi 30 passi li fai in termini esponenziali, ti troverai ad aver fatto 24 volte il giro del mondo.

 

Un mondo che cambia, come sempre è successo, ma ad una velocità di crociera differente. Il nostro modo con cui siamo abituati a processare la realtà deve cambiare. Teniamo in tasca, nel nostro smartphone, più informazioni di quelle che possedeva Clinton per governare l’America. Qualsiasi cosa vogliamo imparare è a pochi click da noi. Basta saper cercare, avere curiosità, cambiare gli schemi, imparare a correre alla stessa velocità per cogliere le nuove opportunità. Occorre cominciare subito a porsi in una posizione di percettività, destinare la giusta attenzione al proprio aggiornamento professionale e allo sviluppo di nuove competenze e potenziare il pensiero strategico!…

 

Con la crescita e la diffusione di internet, il mondo è cambiato passando dal paradigma della scarsità delle informazioni a quello dell’abbondanza. [Condividi su Twitter] Secondo Eric Schmidt, presidente del consiglio di amministrazione di Alphabet, la quantità di informazione creata dalla comparsa dell’uomo sulla terra fino al 2003, stimata in 5 Exabyte, viene oggi prodotta ogni 2 giorni. La scarsità della «risorsa» attenzione, l’Attention Economics come la definì Herbert Simon, ha portato anche ad uno spostamento dall’attenzione «in affitto» a quella «di proprietà». Tradizionalmente, il marketing si è trovato a utilizzare l’attenzione che altri hanno costruito. Ad esempio, l’acquisto di una pagina pubblicitaria su una rivista o uno stand in una fiera di settore. Ma in questo mercato affollato, quando l’attenzione diventa un bene ancora più scarso, questa attenzione «presa in affitto» diventa meno efficace. Sorge l’esigenza di costruire con i potenziali clienti un’attenzione «di proprietà», solo nostra, il più possibile esclusiva. É proprio il mix tra queste due tipologie di attenzione che permetterà ai nostri sforzi di marketing di essere efficaci, di conquistare il processo di acquisto dei consumatori, con il giusto mix di Inbound e Outbound Marketing. 

 

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Le aziende che riescono a competere nel «mercato attuale» sono dunque quelle che sanno sfruttare le nuove tecnologie, i nuovi tool, i social, per creare un’attenzione di proprietà, rispondendo al JOBS TO BE DONE (Why) del Cliente. Guidate da manager imprenditori, che pianificano strategie di marketing digitali, implementando le migliori tattiche per raggiungere il loro target audience, intercettare i cosiddetti "micromoments", ovvero i momenti che contano, per guidare il nuovo processo decisionale dei consumatori.

Secondo Forbes, nel 2016, i CEO concentreranno gli sforzi nell’integrazione di diverse iniziative digitali orientate al business e creeranno una chiara vision digitale finalizzata a mostrare come le aziende possono sfruttare l’esperienza digitale per aumentare i ricavi. Probabilmente ancora non tutti i CEO.

Secondo Forrester, solo il 27% delle aziende attuali ha una Digital Strategy coerente con gli obiettivi di business in grado di creare valore per i clienti.

Gartner afferma che i CEO stimano un incremento dei ricavi derivante da tali iniziative superiore all’80% entro il 2020.

 

La Digital Transformation diventa un elemento strategico chiave per i CEO. Sarà frutto di una vision aziendale e consolidate in un’unica funzione. Anche Coca Cola, Marketing Brand Leader, ha eliminato la figura del Chief Marketing Officer (CMO), creando una nuova figura strategia, il Chief Growth Officer (CGO), responsabile del Marketing, Innovation, Insights, Corporate Strategy, Sales Research & Development, M&A, con l’obiettivo di creare processi scalabili, scientifici, data driven, digitali; abbattere le gerarchie e i silos funzionali, in modo da velocizzare i processi e permettere la contaminazione delle idee.

 

In questo contesto, il marketing è cambiato, ma contestualmente ha acquisito un’importanza vitale per la sopravvivenza e il successo delle aziende. Basta guardare le società che hanno scalato la classifica dello S&P 500 negli ultimi 10 anni. Il successo di questi modelli di business è frutto dell’innovazione, abilitato dalle nuove tecnologie e sospinto dall’azione del marketing.

 

I leader di mercato NON sono quelli che offrono il prodotto o il servizio migliore: qualità, prezzo, distribuzione non sono più fattori critici di successo.

 

I leader di mercato SONO quelli capaci di intercettare gli interessi, di partecipare al processo decisionale del consumatore, fornendo le informazioni e guidando la scelta.

 

Col digital possiamo ridurre il gap tra uso e valore. I nostri modelli di business dovrebbero essere pensati come modelli FREEMIUM, solo dando valore potremo estrarre valore dai nostri clienti. L’equazione vincente è:

 

Business Value = Customer Value

 

Il valore per il cliente non è il prodotto / servizio, ma l’esperienza che saremo capaci di costruire insieme:

 

Customer Value = Relationship

 

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