Ciao a tutti e bentrovati. Oggi voglio confrontarmi con voi su un paio di aspetti che contraddistinguono Google, una delle aziende più innovative al mondo, cercando di capire come le assicurazioni e i loro managers possono trarne vantaggio.
In particolare è interessante capire come Google richieda ai propri dipendenti di impiegare il 20% del loro tempo a studiare tematiche nuove che li appassionano. Sai cosa significa? Che 1 giorno a settimana lo dedicano ai propri progetti e ad esplorare nuovi mercati. Passioni, qui si parla di passioni, cioè lavorare su quella cosa che ti senti dentro e che fa parte di te. Questo “gioco” in Google ha tirato fuori prodotti come: Gmail, AdSense, Google Talk e Google News.
Come ben sappiamo il mondo delle assicurazioni sta cambiando molto velocemente e ci sono “territori” che sono ancora totalmente inesplorati o che stanno per essere scoperti in questi istanti.
È il caso del mondo Insurtech, l’alba di un nuovo modo di concepire l’assicurazioni.
Ma facciamo un esempio per toccare con mano l’enorme gap che il manager assicurativo di oggi può cogliere. Prendiamo 3 trends, tra i tanti, che sono destinati ad impattare massivamente sull’industria assicurativa e per ognuno di questi chiediamoci: “Chi nella mia azienda è esperto di questo o sta presidiando questa scena?” Se la risposta è negativa o comunque le unità si contano con due dita, allora quella può essere un’opportunità. Iniziamo:
Tre, non mille, tre (tra le tante opportunità ) che stanno cambiando per sempre il modo in cui l’assicurazione si approccia ed entra in contatto con il proprio cliente. Qual è adesso la risposta alla domanda che ci siamo posti all’inizio dell’elenco?!
Ecco.. consideriamolo come il gap da poter sfruttare per diventare l’esperto all’interno della tua azienda e portare innovazione. La verità è che presidiare i nuovi trends è come tornare a scuola... l’unica differenza è che quando si esce dalla fase di studio, qui si è tra i pochi esperti di un settore in elevato fermento.
“if you don’t fail often enough, you’re not trying hard enough”
Non sto impazzendo, infatti questo è un motto di Google. In Italia non è ancora pienamente “sdoganato” il concetto dal fallire per apprendere, ma in aziende come Google, il fallimento è una tappa obbligata verso il successo.
Non a caso via via, vediamo diverse nuove opzioni che ci vengono fornite dal mondo Google e che poi spariscono, semplicemente perchè non hanno funzionato (metriche alla mano). Questa sperimentazione può essere applicata anche nel settore assicurativo attraverso l’introduzione di una nuova figura...
La figura manageriale all’interno delle Compagnie Assicurative può trarre un enorme vantaggio dalle dinamiche interne di un’azienda come Google; enormi saranno quindi le opportunità di oggi per chi decide oggi di iniziare a pensare da Insurtech Manager.
Se vogliamo iniziare realmente a fare innovazione disruptive, bisogna anche iniziare a mutare il mindset, iniziando magari a parlare di apprendimento convalidato. È una di quelle “cose” di cui si fa ampio uso nel mondo startup, se ne sente parlare infatti nel metodo “Lean Startup” di Eric Rice, che ci fornisce un’interessante punto di vista a riguardo:
“Una startup esiste per capire come creare un business sostenibile oltre che per creare un prodotto”.
Questo presuppone delle hp che poi vadano verificate e state tranquilli che il fatto di smentirle è spesso all’ordine del giorno.
L’Insurtech Manager è quindi una figura di mente profondamente aperta che sa sfruttare queste nuove dinamiche intorno a se attingendo “sapere” da modelli che vanno molto forte in altri settori e sdoganandoli nel proprio.
Google è un modello di mindset e innovazione continua che impatta profondamente nella vita delle persone, per questo è importante ogni tanto buttare un occhio su quello che stanno inventando nell’azienda di Mountain View sia in termini di processi che di prodotti.
Per concludere ecco 3 buoni motivi per i quali un “Insurance Manager” deve trasformarsi in “Insurtech Manager”:
A presto! Ciao!