L’incredibile sviluppo dell’e-commerce in Cina negli ultimi anni è andato di pari passo con quello del settore logistico, che ha avuto un ruolo di cruciale importanza nel corretto adempimento delle consegne e quindi nel successo delle vendite online.
La trasformazione digitale in Cina ha cambiato la vita quotidiana delle persone, andando ad impattare sui vari modelli distributivi creando nuove opportunità e miglioramenti: specialmente per gli ordini a rivenditori internazionali, dove gli eccessivi temi di attesa per la consegna risultano essere uno dei principali problemi, la logistica è diventata uno dei maggiori driver nel soddisfacimento dei consumatori finali e riduzione di costi.
Nonostante la Cina abbia una popolazione di quasi 1,4 miliardi e conti più di 455 milioni di famiglie, il mercato di riferimento per i rivenditori online risultano essere i 750 milioni di utenti attivi che accedono a Internet regolarmente, un numero maggiore di tutta la popolazione d’Europa. Da un punto di vista logistico, è importante sapere dove si trovano questi clienti e come possano essere raggiunti. Molti risultano concentrati nelle principali città ad est della Cina:
Nonostante le province di Shanghai e Guangzhou insieme contino una popolazione pari a quella dell’Italia, questi giganteschi centri urbani rappresentano meno del 10% degli abitanti complessivi. Troviamo infatti un numero crescente di consumatori nelle città di fasce inferiori (“tier”), dove i consumatori non hanno la possibilità di acquistare offline prodotti di importazione nei negozi tradizionali, e rappresentano enormi opportunità per i rivenditori online.
Nei prossimi anni l ’e-commerce avrà l’obiettivo di colmare il gap tra domanda e mancanza di offerta in questi centri non-urbani, che diventeranno uno dei principali campi di battaglia per diventare leader nel mercato cinese.
Il mercato cinese presenta alcune sfide logistiche con notevoli distanze anche tra i maggiori centri abitati (basti pensare da Pechino e Shanghai distano più di 1000 Km): al giorno d’oggi un corretto posizionamento dei centri logistici in Cina risulta essenziale. Recentemente sono stati fatti enormi progressi in questo settore, stimolati dalla crescita esponenziale dell'e-commerce e dalla serie di piani quinquennali del governo cinese, al fine di alimentare i consumi interni e la crescita economica.
Oggi la Cina ha ora una vasta infrastruttura che comprende oltre 230 aeroporti e un’importante rete ferroviaria ad alta velocità: nel corso del 2016 sono stati consegnati in Cina 31,3 miliardi di pacchi, un aumento del 51,4% rispetto all'anno precedente.
Questa crescita esponenziale sta portando notevoli investimenti ed aumento della concorrenza, con 3.000 compagnie logistiche che ora operano in Cina. La maggior parte dei principali centri di distribuzione si trova tradizionalmente sulla costa orientale, ma con lo sviluppo di centri urbani e infrastrutture associate, questi stanno estendendo il nord e l'ovest.
Dopo aver effettuato l’ordine e pagato, i consumatori cinesi attenderanno di ricevere il prodotto a casa loro, abituati a tempi di consegna attendibili e sempre minori: nelle città di prima fascia i prodotti vengono portati a destinazione in meno di 24 h ore solitamente (a Shanghai a volte entro le 4 h), nonostante per i prodotti internazionali possano essere un po’ più pazienti.
Grazie a sistemi integrati per tracciare i pacchi, gli utenti possono seguire con esattezza l’intero processo logistico, dal momento in cui il pacco lascia il magazzino fino alla logistica dell’ultimo miglio. Le compagnie straniere che vorranno vendere prodotti tramite e-commerce dovranno di conseguenza valutare bene le diverse soluzioni logistiche per loro.
I consumatori cinesi si aspettano un buon servizio e una proposta al dettaglio alle loro condizioni: non apprezzano la visione "occidentale" delle aziende di utilizzare più o meno la stessa strategia o "mostrare loro come dovrebbe essere fatto".
La Cina è diversa e la loro prospettiva è diversa: i marchi che hanno avuto successo in questo mercato sono quelli che sono riusciti ad apprezzare le differenze, rispettare il consumatore e mantenere quanto promesso.
Per risolvere parte dei problemi e aprirsi alle economie globali, il governo cinese ha instaurato diverse “Free-Trade zone” alla fine del 2013, destinate ad offrire soluzioni cross-border più regolate ed affidabili. Queste “zone di scambio libero” si caratterizzano per aree geografiche all’interno di un paese nella quale aziende estere possono importare materiali, svolgere attività di produzione, movimentare beni ed esportare prodotti finiti senza essere soggetti a tariffe o con imposizione di tariffe ridotte rispetto al resto della nazione.
Generalmente le FTZ sono ubicate vicino ai principali porti commerciali e aeroporti, dove è presente un ambiente di business più favorevole ed infrastrutture migliori per attività di vendita cross-border. Attualmente queste province risultano essere 13: Shanghai, Tianjin, Guangdong, Fujian, Liaoning, Zhejiang, Henan, Hubei, Sichuan, Shaanxi e Chongqing.
La logistica risulta essere l’ultimo anello della catena del processo di acquisto: alcuni fattori quali i regolamenti per i pagamenti mobili, fatture elettroniche e diffusione di tecnologie avanzate stanno influenzando le performance logistiche e le loro relazioni.